Gennaio 2024: Una nuova classe di antibiotici per sconfiggere batteri multiresistenti

Prof. Anna Marabotti

Gli antibiotici sono composti in grado di inibire la crescita, o addirittura provocare la morte, di batteri e altri microorganismi, spesso responsabili di molte malattie infettive nell’uomo. Scoperti all’inizio dello scorso secolo e utilizzati in modo sempre più diffuso dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel corso dei decenni gli antibiotici hanno perso gran parte della loro efficacia a causa dell’uso esteso e spesso sconsiderato che ne è stato fatto. Infatti, i batteri sono riusciti a sviluppare una grande quantità di sistemi di difesa contro queste molecole, con il risultato che ora esistono batteri che non sono più sensibili a nessuno degli antibiotici esistenti. Questi batteri multiresistenti sono spesso diffusi negli ospedali e aggrediscono persone fisicamente debilitate, che quindi non hanno più armi per difendersi da questo attacco. Il problema è molto grave, tant’è che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che lo sviluppo di batteri multiresistenti rappresenterà una delle più gravi minacce alla salute umana di questo secolo.

Sfortunatamente, la ricerca di nuovi antibiotici è molto difficile e spesso non è economicamente conveniente; per questi motivi, da molti anni non vengono scoperti antibiotici innovativi, in grado di superare le difese di questi “superbatteri”.

Nei primi giorni del 2024 sono stati pubblicati due studi che riportano la scoperta di una nuova classe di antibiotici risultati efficaci contro un batterio, Acinetobacter baumannii, responsabile di molte infezioni ospedaliere e contro il quale gli antibiotici attualmente in uso per contrastarlo hanno perso efficacia. Questi nuovi antibiotici recentemente scoperti sono in grado di uccidere questa classe di batteri bloccando l’attività di un complesso di proteine che nel batterio si occupa di effettuare il trasporto verso l’esterno di lipopolisaccaridi, molecole chiave necessarie per la costruzione della membrana esterna, una struttura che serve a questi batteri come protezione. In questo modo, i lipopolisaccaridi prodotti all’interno del batterio non possono più essere trasportati verso l’esterno, e il loro accumulo in quantità elevate all’interno dei batteri ne determina la morte. Questo meccanismo di azione è del tutto originale: finora, non erano noti antibiotici in grado di uccidere batteri sfruttando questo bersaglio.

L’antibiotico più promettente della nuova classe, chiamato “zosurabalpin”, è stato testato in vitro contro diverse colture di batteri, e si è dimostrato molto specifico contro Acinetobacter baumannii. Inoltre, test in vivo utilizzando questo antibiotico per trattare infezioni di Acinetobacter baumannii indotte in topi hanno mostrato una grande efficacia nel curare gli animali, impedendo la loro morte per polmonite e sepsi. Infine, alcuni test in vitro hanno mostrato che l’antibiotico non danneggia le cellule di mammiferi. Dovranno comunque essere eseguiti ulteriori saggi per verificare l’efficacia di questi antibiotici sugli esseri umani e stabilirne anche il profilo di sicurezza. Ad ogni modo, la scoperta di questi antibiotici in grado di contrastare la crescita batterica agendo su bersagli diversi da quelli finora usati dagli antibiotici tradizionali rappresenta una scoperta che fa ben sperare nella possibilità di aggiungere nuove armi per il trattamento delle infezioni batteriche resistenti ad altri trattamenti.

Articoli orginali:

Zampaloni, C., Mattei, P., Bleicher, K. et al. A novel antibiotic class targeting the lipopolysaccharide transporter. Nature (2024). https://doi.org/10.1038/s41586-023-06873-0

Pahil, K.S., Gilman, M.S.A., Baidin, V. et al. A new antibiotic traps lipopolysaccharide in its intermembrane transporter. Nature (2024). https://doi.org/10.1038/s41586-023-06799-7